eJournals Italienisch 40/80

Italienisch
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
2018
4080 Fesenmeier Föcking Krefeld Ott

Un italiano "a stelle ... e cuori": spunti di riflessione su alcune neoformazioni dell'italiano contemporaneo

2018
Daniela Pietrini
114 Sprachecke Italienisch Die Rubrik «Sprachecke Italienisch» stellt aktuelle Probleme und Tendenzen des Gegenwartsitalienischen vor und befasst sich mit Normierungsschwankungen, grammatischen Unsicherheiten, Neubildungen u.a. Dabei sollen möglichst auch Anfragen und Anregungen aus dem Leserkreis aufgegriffen werden, die die Dynamik des Gegenwartsitalienischen als «lingua […] in forte ebollizione» (F. Sabatini) präsentieren. Verantwortlich für die «Sprachecke Italienisch» ist Prof. Dr. Edgar Radtke (Universität Heidelberg): edgar.radtke@rose.uni-heidelberg.de. Un italiano «a stelle… e cuori»: spunti di riflessione su alcune neoformazioni dell’italiano contemporaneo Ultimi nati nella famiglia degli ismi indicanti particolarità linguistiche, 1 i socialinismi 2 vanno intesi come termini che, pur non essendo dei veri e propri tecnicismi, «connotano aspetti, azioni e comportamenti che tipicamente hanno luogo proprio sui social network» (Gheno 2017: 52-53), come lurker e lurkare per chi legge abitualmente i contenuti altrui sulle reti sociali senza mai intervenire in prima persona, o anche cancelletto/ hashtag (e il derivato verbale corrispondente hashtaggare) per l’indicatore tematico che evidenzia, classifica e indicizza il tema di un tweet 3 ecc. Di termini di questo tipo si è già detto e scritto tanto 4 sottolineandone, spesso con una 1 Ci si riferisce qui ai tanti derivati nominali costruiti con il suffisso -ismo e indicanti particolarità linguistiche: anglismo / anglicismo, dialettalismo, tecnicismo, arcaismo, ipercorrettismo, latinismo ecc. Il suffisso -ismo, tra i più produttivi dell’italiano moderno, concorre a formare derivati appartenenti a categorie semantiche diverse: oltre ai già citati termini linguistici, si ricordino anche le concezioni (politiche, filosofiche, artistiche ecc., es. assolutismo, idealismo, espressionismo…); le designazioni di fenomeni sociali (analfabetismo, brigatismo, nudismo) e i termini medici che designano malattie o stati in qualche modo anomali (come astigmatismo, mongolismo, tabagismo ecc.) (v. Grossmann/ Rainer 2004: 256-260). 2 Il termine socialino è repertoriato dal 2015 tra i neologismi del Vocabolario online di Treccani, cui si rimanda per una prima definizione (cfr. http: / / www.treccani.it/ vocabolario/ socialino_%28Neologismi%29/ ). In contesto linguistico il termine è usato già almeno in Gheno (2017) e Iannizzotto/ Setti (2018). 3 La bibliografia sull’hashtag come etichetta cliccabile nelle reti sociali è molto vasta. Per una prima ricognizione si rimanda almeno a Arcangeli (2016) e Spina (2016) e alle fonti ivi citate. Sulle funzioni dell’hashtag oltre le reti sociali, soprattutto nelle pratiche scritte e persino parlate dell’italiano contemporaneo offline, cfr. Pietrini 2017. 4 Impossibile fornire qui una rassegna esaustiva dei tanti contributi che, per primi o per ultimi, si sono cimentati con la lingua italiana nel web o anche soltanto nei social network. Ci si limita quindi a menzionare il primo volume organico sull’argomento ad Italienisch_80.indb 114 01.03.19 12: 09 115 Daniela Pietrini Sprachecke Italienisch certa perplessità, soprattutto la dipendenza dall’angloamericano (tipica tra l’altro dell’intera CMT 5 ) e il carattere occasionale, effimero, che contraddistingue la maggior parte di queste neoformazioni. Si tratta infatti prevalentemente di prestiti non adattati dall’inglese che, complice la rapidità fulminea dello sviluppo delle nuove tecnologie telematiche, investono quotidianamente il lessico dell’italiano senza trovare neppure il tempo di sedimentarsi. Come osserva suggestivamente Marco Biffi nel volumetto sulle parole nella Rete edito dall’Accademia della Crusca e distribuito con il quotidiano La Repubblica: «Spesso molte di queste parole sono crisalidi appese a un filo, e per quanto attraenti non si trasformeranno in parole adulte e stabili della nostra lingua. E anche se in un breve periodo la società sente il bisogno di usarle, e quindi di vederne spiegato il significato in tutte le sue sfumature, poi le dimentica e le condanna all’oblio.» (Biffi 2016: 15-16). Oggetto di questo contributo sono proprio alcuni di questi socialinismi che comunque, ferma restando l’impossibilità di predirne, almeno al momento attuale, un inserimento stabile e duraturo nel lessico dell’italiano, si contraddistinguono per alcune peculiarità tanto semantiche quanto morfologiche sollecitando diversi spunti di riflessione sulle tendenze dell’italiano legato alle pratiche della comunicazione mediata tecnicamente. In principio erano le stelle I derivati di stella sembrano giocare un ruolo di primo piano nella creazione neologica più o meno effimera dell’italiano contemporaneo, sia dentro che fuori i social network. Ad aprire la strada è stellato, participio passato e opera di Tavosanis (2011), la panoramica di Pistolesi (2014) e il più recente studio di Prada (2015), oltre al volume di Gheno (2017) espressamente dedicato ai social network e alla recentissima miscellanea curata da Patota/ Rossi (2018) in occasione della XVIII Settimana della lingua italiana nel mondo. 5 Al più comune e da tempo attestato CMC (computer mediated communication - Comunicazione Mediata dal Computer) si preferisce qui l’acronimo CMT (Comunicazione Mediata Tecnicamente) seguendo la scia di Prada (2015: 15-16), che osserva come oggi l’accesso ai servizi telematici che permettono un’interazione comunicativa digitale non avvenga più esclusivamente né principalmente attraverso il computer, ma attraverso numerosi dispositivi anche molto diversi tra loro e che, con i propri limiti e le proprie interfacce, condizionano le dinamiche comunicative. Per una rassegna delle etichette più diffuse e delle relative prospettive di analisi cfr. anche Pistolesi (2016). Italienisch_80.indb 115 01.03.19 12: 09 116 Sprachecke Italienisch Daniela Pietrini aggettivo di antica formazione (dal latino stell ă tu(m) = «ornato di stelle») già presente nell’italiano del Duecento, ma che si trova oggi al centro di diversi processi di allargamento semantico. Accanto ai significati comuni «disseminato di stelle» (notte stellata) e «che ha forma di stella» (poligono stellato), e ai significati tecnico-specialistici dell’elettrotecnica (tensione stellata), della numismatica («tremisse longobardo che reca sul rovescio una stella a sei raggi»), della botanica («cellule, tessuti o organi la cui morfologia o disposizione richiama quella di una stella», cellule stellate) e dell’araldica («scudo o pezza seminati di stelle»), 6 risulta ormai acquisita nell’italiano contemporaneo la nuova significazione «segnalato con una o più stelle in una guida gastronomica» (ristorante stellato). Il neologismo semantico, attestato per la prima volta nel 2003, 7 può essere considerato a tutti gli effetti parte del lessico italiano, come dimostrano il suo inserimento nella nomenclatura delle opere lessicografiche più aggiornate (ZING2019 e NDO2018) e la sua funzione di costituente in ulteriori composti neologici quali bistellato, tristellato, pluristellato (tutti repertoriati in Adamo/ Della Valle 2005 e/ o 2008) e monostellato (incluso tra i neologismi su TREC), in cui la combinazione con gli elementi formativi mono, bi, tri e pluri specifica il numero di stelle assegnate. Ma le neoformazioni che hanno alla base il neologismo semantico stellato sono molte di più di quelle finora registrate dai dizionari dell’italiano contemporaneo. Tra queste si segnalino almeno multistellato in alternativa a pluristellato «Lo chef- multistellato- è arrivato alla soglia degli ottanta anni, e il riconoscimento ufficiale proveniente dal capo dello Stato è più che meritato.» («Indiscreti», 8-5-2009, ItaliaOggi) «Che succederà ora che Cucine da incubo, almeno nella versione condotta da Ramsay andrà in pensione? A svelarlo, tra le righe, è lo stesso chef multistellato.» («Cucine da incubo, dopo 10 anni Gordon Ramsay dice addio al format», 24-6-2014, Panorama) e ultrastellato: 6 Per questi significati e per gli esempi riportati si rimanda ai dizionari ZING 2019, TREC, NDM, NDO 2018 e DISC. 7 Per la definizione, le prime attestazioni e gli esempi cfr. Adamo/ Della Valle (2005; 2008) nonché la raccolta di neologismi disponibile online sul sito del Vocabolario Treccani. Italienisch_80.indb 116 01.03.19 12: 09 117 Daniela Pietrini Sprachecke Italienisch «Oscar Farinetti, guru del settore e proprietario di Eataly, dopo avere colonizzato New York, Tokio e aperto altre 5 filiali tra Milano Bologna e Torino, accoglie al volo l’invito della Polverini e annuncia: ‘Il 9 dicembre 2011 apriremo i nostri spazi nell’Air Terminal Ostiense - sottolinea l’esperto -: 14.300 metri quadrati, 14 ristoranti, di cui uno dedicato alla cucina romana e uno ‘ultrastellato’, dieci aree didattiche dedicate all’educazione alimentare e una sala conferenze.’» («Annuncio da New York ‛ Al Terminal Ostiense l’Eataly della Capitale’», 17-11-2010, Corriere della sera) «Poi i condomini hanno le palestre private, il cinema e il ristorante solo per loro, ed è un ristorante- ultrastellato,- di uno degli chef più alla moda pronto a servire anche nell’intimità dell’appartamento.» («A Londra la casa più cara del mondo», 21-1-2011, Corriere della sera) «Oltre alle dimore ristrutturate e destinate a ospitare i turisti, il progetto prevede anche la realizzazione di un ristorante ultra-stellato, gestito da uno chef di altissimo livello, e anche una sala conferenze dotata di giardino interno.» («A Montepagano nasce l’albergo diffuso», 3-3-2015, Il Centro) Non mancano soprattutto sul web gli occasionalismi espressivi come antistellato «L’Antistellato. Avete presente i ristoranti stellati? Io solo per sentito dire ma immagino atmosfere un po’ formali, porzioni minimali, gusti magari non per tutti i palati…» (Recensione della Trattoria Al Signor Mimmo, 15-3-2016, www.tripadvisor. it); semi-stellato «Zermatt non è più cara di Zurigo o Basilea. Certo se vai nel locale figo o nel ristorante semi stellato…» (Risposta al post «Glacier Express, un viaggio tra le meraviglie…», 10-1-2018, Forum www.ferrovie.it), Italienisch_80.indb 117 01.03.19 12: 09 118 Sprachecke Italienisch Daniela Pietrini o anche l’ironico pseudostellato («Disastro pseudostellato» si intitola ad esempio un’altra recensione pubblicata sulla pagina in italiano del portale Tripadvisor) e molti altri ancora. Sembra insomma che l’aggettivo stellato in relazione a un ristorante, uno chef ecc. abbia superato i confini semantici originari di riferimento all’attribuzione reale di una o più stelle Michelin (presente invece nella definizione del termine nell’ultima edizione dello Zingarelli «che ha ricevuto una o più stelle della guida gastronomica Michelin», ZING 2019), per assumere sempre più spesso il significato elativo generico di ristorante/ cuoco/ piatto eccellente, «che merita/ meriterebbe una o più stelle gastronomiche» (come nell’articolo «Vitello tonnato, cinque indirizzi per un piatto stellato», 15-5-2018, Il Messaggero, in cui il vitello tonnato preparato secondo la tradizione è un piatto stellato, senza più alcun legame con ristoranti e cuochi effettivamente insigniti delle ambite stelle). Sottolineiamo infine che l’aggettivo stellato viene oggi attribuito per estensione anche a strutture alberghiere e turistiche di qualità se non di lusso, probabilmente sulla base del riferimento alle stelle che da sempre contraddistinguono le categorie alberghiere: «Milano, nuovi cantieri di lusso. E l’ex-seminario diventa un albergo stellato», 17-12-2018, Corriere della sera; «Di giorno nell’albergo stellato. Anche così si cercano clienti», 12-7-2017, La Stampa; «Da discarica a hotel stellato: la villa di Gabriele D’Annunzio tornerà a splendere grazie a un magnate russo», 12-4-2018, Corriere della sera ecc. Ma l’allargamento semantico dell’aggettivo stellato nell’italiano contemporaneo non si ferma alla gastronomia e al turismo di lusso. Più recentemente stellato e soprattutto pentastellato si sono diffusi in ambito giornalistico-politico con il significato di «proprio del/ aderente al Movimento 5 Stelle». Il neologismo semantico, composto dall’elemento formativo penta (= cinque) e dall’aggettivo stellato nell’accezione comune di «fornito di stelle» (le cinque stelle che compaiono nel logo del movimento politico e che corrispondono alle sue tematiche fondamentali: acqua pubblica, mobilità, sviluppo, connettività, ambiente), è attestato per la prima volta nel 2012 nel blog www.beppegrillo.it, per poi diffondersi rapidamente soprattutto attraverso la stampa (cfr. TREC nella sezione dedicata ai neologismi). Come giustamente osserva Setti (2013) in una scheda per l’Accademia della Crusca, il neologismo semantico si affianca a grillino, rispetto al quale offre il vantaggio della spersonalizzazione designando gli aderenti al movimento senza esplicito riferimento al suo fondatore Beppe Grillo. Si rivela corretta anche la previsione di Setti di un progressivo aumento delle occorrenze di pentastellato/ pentastellati rispetto al deonimico grillino/ grillini, per quanto entrambi i termini siano oggi attestati sia in ZING 2019 che in NDO 2018. Anche nel caso di pentastellato la presenza di derivati conferma la vitalità del neologismo. Si citino in funzione esemplare pentastellismo (pentastellato Italienisch_80.indb 118 01.03.19 12: 09 119 Daniela Pietrini Sprachecke Italienisch + -ismo) per designare in maniera ironico-dispregiativa la concezione politico-ideologica legata al movimento, e pentastellume/ pentastellame, derivati nominali attraverso l’affissione all’aggettivo pentastellato rispettivamente dei suffissi -ume e -ame, suffissi che, se aggiunti a basi con il tratto ‘+ umano’, formano nomi collettivi che designano gruppi di persone valutati negativamente (es. contadiname, dottorame, bastardume, borghesume ecc.) 8 . «Se non altro il Veneto indipendente ora ha trovato la sua altra sponda e potrà felicemente prosperare in terre sicure a sud dell’equatore, caso mai l’acqua alta del pentastellismo sommergesse la madrepatria.»- («Scossa di energia per il referendum», 22-11-2016, Gazzetta di Mantova) «È un panorama non soltanto desolante ma offensivo per un’Italia tornata nelle caverne, dopo una cura fondata sull’invidia, primo e unico sentimento fondante della sinistra che lo condivide con il pentastellume.» («Sinistra sotto mentite spoglie», 4-7-2018, Il Giornale) Ultimo nato tra i neologismi formati su stellato in ambito giornalisticopolitico è legastellato (anche nella variante lega-stellato) con il significato di «basato su un accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle». Il neologismo si presta a una duplice interpretazione morfologica. Può essere letto come composto coordinato esocentrico, caratterizzato però da un’anomala combinazione di un sostantivo, il nome proprio Lega, con l’aggettivo stellato (inteso nell’accezione di «aderente al Movimento 5 Stelle»), e non, come tipicamente avviene, dalla composizione di due sostantivi (tipo Emilia- Romagna) o di due aggettivi (tipo centrodestra). Questo meccanismo formativo indica che «le due entità che entrano in composizione non si fondono a formare una unità inscindibile, ma rimangono ben individuabili» (Grossmann/ Rainer 2004: 39). Oltre all’anomalia della composizione coordinata esocentrica tra due diverse parti del discorso (sostantivo + aggettivo), l’interpretazione del neologismo come composto pone anche il problema semantico-morfologico dell’uso di stellato nel significato dell’aggettivo pentastellato ossia come variante accorciata/ aferetica. L’altra possibile interpretazione consiste nel considerare legastellato una parola macedonia nel senso di una parola formata «con una o più parole maciullate […] messe insieme con una parola intatta» (Migliorini 1949: 89). Questo meccanismo forma- 8 Per i nomi collettivi derivati con suffissi collettivi cfr. Grossmann/ Rainer 2004: 245-247. Italienisch_80.indb 119 01.03.19 12: 09 120 Sprachecke Italienisch Daniela Pietrini tivo, comunemente ritenuto marginale all’interno del sistema di formazione delle parole dell’italiano, benché sempre più produttivo nell’italiano contemporaneo, 9 ben si presta a creare termini che sottolineino il carattere ibrido di un referente basato sull’incrocio di componenti molto diverse tra loro, sia esso un animale o un vegetale ibrido (mandarancio), un locale polifunzionale (cartolibreria), un movimento di pensiero basato sulla combinazione di correnti differenti (cattocomunismo) (cfr. Thornton 2004: 570- 571) o appunto, come nel nostro caso, un’alleanza tra movimenti politici profondamente diversi tra loro come la Lega e il Movimento 5 Stelle. Eppure anche l’interpretazione di legastellato come parola macedonia Lega + (penta) stellato, pur risolvendo i problemi dell’accorciamento di pentastellato e dell’inedita composizione tra due parti del discorso diverse, non è immune da anomalie in quanto in italiano a venire accorciato in questo tipo di formazioni è tipicamente il primo costituente (come negli esempi appena citati di mandarancio, cartolibreria, cattocomunismo) e non, come in legastellato, il secondo. «A poche ore dall’insediamento del Governo Legastellato è partito il primo duplice attacco.» (Governo legastellato: a Parma Pizzarotti contro tutti, 4-6-2018, La Repubblica) Dalle stelline ai cuoricini Se tutte queste neoformazioni derivate da stella, pur nascendo in parte su blog, forum, testate giornalistiche e portali online e diffondendosi rapidamente grazie alla rete, non possono essere considerate alla stregua di veri e propri socialinismi, ben diverso è il caso del verbo stellinare, intrinsecamente legato agli usi comunicativi su twitter. Analogamente a timbrare «contrassegnare con un timbro» o siglare «contrassegnare con la propria sigla», stel- 9 Si pensi al deonimico Ferragnez, onnipresente nella recente prosa giornalistica per designare il matrimonio social tra il cantante Fedez + la fashion blogger Ferragni. Questo tipo formativo è molto frequente nella lingua inglese, e quindi anche negli anglismi dell’italiano (come brunch, nato dall’incontro di breakfast + lunch, o smog, smoke + fog, per citare due prestiti di lunga data). Le denominazioni del fenomeno non sono univoche in nessuna lingua europea: oltre all’italiano, che oscilla tra «parola macedonia» e «tamponamento di parole» (Dardano/ Trifone 1985: 345-346), si ricordino anche per l’inglese le denominazioni «blend/ blending», «contamination», «amalgam», «fusion», «hybrid» e il metaforico «telescoped word», mentre il tedesco usa «Kontamination», «Wortverschmelzung» e «Wortkreuzung», e il francese «mot-valise» (a sua volta alla base del calco traduzione tedesco «Kofferwort») oppure «mot portmanteau» (cfr. Schmid 2003: 265). Sulle parole macedonia nell’italiano contemporaneo cfr. anche Pietrini (2012a). Italienisch_80.indb 120 01.03.19 12: 09 121 Daniela Pietrini Sprachecke Italienisch linare può essere parafrasato con «contraddistinguere con una stellina» e si riferisce all’operazione (la stellinatura) di attivazione di un’etichetta a forma di stella da parte dell’utente di twitter per organizzare il flusso di tweet che appare sulla sua pagina base, segnalando così il proprio apprezzamento a singoli tweet e salvandone alcuni come «preferiti» (orig. favorited). A marcare stellinare come termine della CMT contribuisce inequivocabilmente il fatto che la base di derivazione sia costituita da un diminutivo (stellina): i diminutivi sembrano caratterizzare infatti gran parte della terminologia della comunicazione digitale soprattutto a livello dell’interazione privata o semiprivata 10 concorrendo, in caso di possibile ambiguità, a distinguere tra referenti legati a vecchi o nuovi media (si pensi alla differenza tra telefono e telefonino, foto e fotina, squillo e squillino, faccia e faccina ecc.). Il termine stellinare, non incluso in nessuna delle raccolte lessicografiche consultate, è invece menzionato da Prada in quanto «neologismo neomediale, costruito secondo modalità molto trasparenti - un verbo denominale inserito nella prima classe flessiva -, su cui a volte si incentrano le ironie e gli sdegni puristici degli stessi utenti» (Prada 2015: 131). 11 Stellinare costituisce un ottimo esempio del carattere effimero della neologia legata al mondo della rete: il 3 novembre 2015 la stellina con cui gli utenti potevano marcare un tweet «preferito» è stata infatti sostituita da un cuore, anzi da un cuoricino: «Addio- stella. Da oggi i preferiti su Twitter cambiano nome e sembianze: si chiamano Mi- Piace- (déjà vu) e hanno la forma di un cuore. ‘Il cuore, a differenza della stella, è un simbolo universale che ha un significato analogo in tutte le lingue e culture del mondo’, scrive il team di Twitter nel-post di presentazione.- ‘Il cuore è più eloquente, ti permette di trasmettere una serie di emozioni e di connetterti facilmente con gli altri. E i nostri test hanno dimostrato che la nuova icona piace alle persone.’» («Twitter, un cuoricino al posto della stella per i preferiti», 3-11-2015, www.wired.it) 10 Sull’«iper-utilizzo» dell’alterazione diminutiva nelle interazioni mediate tecnicamente e sull’iperaffettività collegata a tale fenomeno cfr. Pietrini (2012b; 2014) e, relativamente alla comunicazione mediante SMS, Pistolesi (2004: 187-250). 11 Allo stesso Prada (2015: 132-134) si rimanda per una scheda sulle funzioni comunicative dell’operazione di stellinatura che, nonostante l’avvenuta sostituzione delle stelline con i cuori, restano sostanzialmente invariate anche con il nuovo simbolo grafico. Italienisch_80.indb 121 01.03.19 12: 09 122 Sprachecke Italienisch Daniela Pietrini Dopo le prime rimostranze degli utenti, che si sono prodotti in tweet nostalgici o ironici lanciando anche hashtag di protesta come #RidateciLeStelline e #RivogliamoLeStelline, e nonostante un certo scetticismo iniziale, al verbo stellinare si è quasi immediatamente sostituita la neoformazione cuoricinare, 12 affiancata e tendenzialmente soppiantata poi da cuorare: Se dal punto di vista morfologico il neologismo neomediale cuoricinare non si differenzia dal predecessore stellinare trattandosi in ambo i casi di derivati verbali denominali di prima coniugazione costruiti su una base alterata (diminutivo stellina > diminutivo cuoricino), dal punto di vista semantico i due verbi sono tutt’altro che equivalenti. Contrassegnare con una stellina appare infatti più neutrale della marcatura con un cuore, che equivale invece per se a una valutazione positiva e non a caso viene parafrasata con un «Mi piace/ a X piace/ a X è piaciuto» dall’interfaccia della stessa piattaforma Twit- 12 Nella bibliografia linguistica consultata il verbo cuoricinare è menzionato solo da Biffi in riferimento a uno stadio ancora iniziale dell’attestazione del socialinismo: «Un tweet può essere stellinato, vale a dire segnalato come preferito: il nome deriva dal fatto che inizialmente questa nota di gradimento, che equivale al ‘mi piace’ di Facebook, era indicata con una stella; dal novembre 2015 è stato sostituito da un cuore tanto che ha preso piede invece la variante cuorare/ cuoricinare, che è peraltro piuttosto avversata dai twitteri integralisti, che tendono a usarlo prevalentemente in senso ironico e dispregiativo» (Biffi 2016: 90. Cuorare/ cuoricinare è menzionato brevemente anche a pag. 104 della stessa opera). Italienisch_80.indb 122 01.03.19 12: 09 123 Daniela Pietrini Sprachecke Italienisch ter. Ad avvalorare quest’interpretazione contribuisce l’iconografia di altri dispositivi digitali: se la stellina è il simbolo comunemente usato nei browser come strumento per salvare i segnalibri (orig. bookmark), operazione eminentemente neutrale dal punto di vista valutativo e che segnala semplicemente interesse per un determinato contenuto, il cuoricino è l’icona predisposta a esprimere apprezzamento sul social network fotografico Instagram, piattaforma basata soprattutto sul rapporto con l’immagine e notoriamente più immediata e «emozionale» degli altri siti di relazioni sociali. 13 Le funzioni della stessa icona su altri social network, combinate con il tradizionale valore metonimico del cuore come rappresentazione del sentimento amoroso più che di un semplice interessamento, confermano la svolta in senso emozional-affettivo sancita dal passaggio da stellinare a cuoricinare, immediatamente percepita anche dai twitteri più attenti: Indipendentemente dalle rapide evoluzioni tecniche della piattaforma Twitter, che nel marzo 2018 ha introdotto la funzione «segnalibro» (orig. Add Tweet to Bookmarks) separandola così dalla cuoricinatura, e il cui amministratore delegato Jack Dorsay ha appena annunciato la probabile eliminazione futura del cuoricino (cfr. «Twitter to remove ‘like’ tool in a bid to improve the quality of debate», 29-10-2018, The Telegraph), neoformazioni come cuoricinare e cuorare offrono lo spunto per riflettere sull’affettività ludico-espressiva come ulteriore caratteristica dei neologismi della rete. A caratterizzare il lessico dei social network infatti non sono soltanto la dominanza dell’anglo-americano e la natura effimera delle creazioni neologiche, ma anche un forte aspetto giocoso collegato alla tendenza verso un 13 Il tweet dell’utente Francesca Bevilacqua del 3-11-2015 tematizza - in maniera abbastanza aggressiva - proprio questa differenza tra le reti sociali: «Ma che cazzo servono sti cuori ma mica siamo su Instagram che ci vogliamo tutti bene ma per favore #Rivogliamolestelline». Italienisch_80.indb 123 01.03.19 12: 09 124 Sprachecke Italienisch Daniela Pietrini linguaggio espressivo connotato emozionalmente. 14 È infatti proprio l’aspetto genericamente ludico-emotivo a contraddistinguere cuoricinare/ cuorare rispetto all’ormai superato stellinare. Le due varianti cuoricinare/ cuorare convivono nell’italiano contemporaneo con lovvare, anglismo (da to love) adattato usato soprattutto nei gerghi giovanili per esprimere un forte apprezzamento, ma non necessariamente legato alle pratiche comunicative digitali. 15 Resta infine da notare la tendenza a prediligere la forma cuorare all’iniziale cuoricinare: se nei primi tempi è cuoricinare a farsi strada, probabilmente per analogia con il predecessore stellinare, col tempo il socialinismo si fa adulto perdendo la connotazione lezioso-infantile del verbo formato sul diminutivo, e la variante cuorare prende il sopravvento su cuoricinare: E così i giovani intervistati dal quotidiano La Repubblica («Fake news e il futuro che è tutto da scrivere: a Robinson le interviste le fanno i ragazzi», 20-4-2017) citano proprio cuorare come esempio di parola nuova emblematica della loro generazione, degna di essere considerata parte integrante del vocabolario. Piacere o piacciare? Se cuorare denomina l’approvazione attraverso l’icona del cuoricino su Twitter e Instagram, un’altra neoformazione si fa strada nella lingua della CMT 14 Cfr. anche le osservazioni di Gheno sui «contenuti socio-emozionali» e sulle «strategie di compensazione» dell’interazione faccia a faccia che dominano la lingua dei social network (Gheno 2017: 39-41). 15 Per Licia Corbolante, che ha ricostruito la storia del termine sul suo blog «Terminologia etc.», tra l’inglese to love e il neogergale lovvare esisterebbe un passaggio intermedio rappresentato dal verbo informale to heart, nato sulla scia del successo del logo «I ♥ NY» per indicare una forte passione senza ricorrere al verbo dello standard to love. Da qui l’ipotesi di un percorso analogo per l’italiano sulla base della necessità di rappresentare verbalmente l’icona del cuoricino senza utilizzare amare (cfr. http: / / blog.terminologiaetc.it/ 2013/ 11/ 05/ neologismi-colloquialismi-gergo-social-media/ ). Quanto alle attestazioni di lovvare nei gerghi giovanili cfr. ad es. l’articolo «Le ragazzine ‘Pervy’? Sognano di ‘lovvare’», pubblicato il 21 ottobre 2013 su Il Giornale. Italienisch_80.indb 124 01.03.19 12: 09 125 Daniela Pietrini Sprachecke Italienisch per indicare in senso generico l’operazione di «mettere un Mi piace» a un contenuto digitale indipendentemente dal tipo di piattaforma. Si tratta di piacciare, socialinismo attestato negli scambi comunicativi in rete come alternativa endogena all’anglismo adattato likare (anche nelle varianti laikare/ laicare). Il neologismo, ancora non registrato in nessuna delle raccolte lessicografiche consultate né citato dalla bibliografia linguistica più recente sull’italiano del web, 16 sembra abbastanza diffuso in tutti i tipi di piattaforma digitale (Twitter, Facebook, diversi forum ecc.) fino a insinuarsi talvolta anche nei media tradizionali (come nel discorso riportato dell’esempio che segue): «Mi è arrivato qualche tempo fa un breve messaggio via chat da parte di Caterina Cavina, la scrittrice emiliana che da anni è la musa dell’orgoglio della ciccia femminile. ‘Le ciccione lo fanno meglio’ è il suo best seller. Caterina mi scriveva: ‘Una breve comunicazione a chi mi segue su Facebook. Per 24 ore non potrò commentare, pubblicare, piacciare, fare nulla tranne che chattare.’» («Solo la ciccia fa scandalo su Facebook», 17-3-2014, La Stampa) La neoformazione (attestata anche nella variante univerbata mipiacciare) offre interessanti spunti di riflessione sulle modalità della creazione neologica relativa alla lingua dei social network. Nei dispositivi delle reti sociali il like non si riferisce alla mera espressione di un gradimento/ consenso astratto (come nella semantica del verbo piacere), ma ha un valore performativo che si traduce nell’atto concreto di cliccare su un’icona (pollice verso l’alto o cuoricino che sia) per «mettere un mi piace». Il verbo italiano piacere inoltre, in quanto verbo bivalente intransitivo, non ammette un oggetto diretto, a differenza dell’inglese to like. La neoformazione piacciare risponde proprio a queste esigenze fungendo da verbo performativo transitivo, come dimostrano gli innumerevoli esempi su Facebook o Twitter, in cui si piacciano commenti, foto, video, post, persone ecc.: 16 In Gheno (2017: 69) si trova in una tabella sulle risemantizzazioni funzionali la brevissima menzione di «mi piace e persino mipiaciare che soppiantano like e likare.» Italienisch_80.indb 125 01.03.19 12: 09 126 Sprachecke Italienisch Daniela Pietrini Il neologismo neomediale piacciare è interessante anche dal punto di vista morfologico. Basato sullo stesso etimo di piacere, piacciare è inserito nella prima classe flessiva in analogia ai tanti altri verbi di formazione più o meno recente relativi al mondo dell’informatica e di internet, costituiti tipicamente aggiungendo a una base inglese il morfema flessivo della prima coniugazione verbale 17 come in googlare 18 , taggare 19 , photoshoppare, 20 whatsappare. 21 shazammare 22 ecc. Quanto al raddoppiamento consonantico, anche questo si spiega per analogia con le neoformazioni verbali ibride in cui la consonante finale dell’inglese viene di solito raddoppiata nell’ambito del processo di adattamento del prestito al sistema linguistico dell’italiano (v. anche il già citato lovvare, gli esempi photoshoppare da photoshop, taggare da tag, shazammare da Shazam, o anche pinnare 23 da pin ecc.). Il gioco della neologia effimera Le parole nuove passate rapidamente in rassegna in questo contributo poco probabilmente saranno assorbite in modo stabile nell’italiano. La loro sedi- 17 Come osserva Serianni (2003: 13), «Delle quattro classi verbali latine (amàre, vidère, lègere, audire) l’unica oggi produttiva - cioè suscettbile di arricchirsi di neologismi - è la prima: basti pensare ai verbi della terminologia informatica e tecnologica, da shiftare a becappare.» 18 Su googlare, ormai acclimatato nell’italiano (la sua prima attestazione risale al 2003) e presente nella nomenclatura delle opere lessicografiche più recenti (ZING2019; NDO2018; Adamo/ Della Valle 2008), cfr. anche la scheda di Biffi (2016: 143-145). 19 Si tratta di un verbo tutt’altro che recente, attestato dal 1998 e repertoriato già in DISC («contrassegnare qualcosa con un tag», s.v.). 20 NDO2018 non riporta il verbo photoshoppare, ma solo l’aggettivo photoshoppato (anche nella variante photoscioppato), mentre ZING2019 accoglie solo il marchionimo Photoshop senza menzionarne eventuali derivati. 21 Al neologismo whatsappare sono state dedicate ben due schede dall’Accademia della Crusca, una breve e senza indicazione del curatore nel 2011 e una più estesa del 2015 (Olmastroni 2015). 22 Il neologismo, derivato verbale dal nome di un’applicazione per il riconoscimento musicale automatico (Shazam), è incluso nell’elenco dei neologismi raccolti da TREC. 23 Il neologismo neomediale pinnare è collegato al social network Pinterest, il cui nome va interpretato come parola macedonia fomata dall’incrocio del verbo to pin («appuntare») con il sostantivo interest («interesse») per indicare una piattaforma di condivisione di immagini appuntate su apposite bacheche virtuali sulla base di interessi comuni. Pur non figurando nei dizionari sincronici più recenti, pinnare è repertoriato tra i neologismi in TREC (prima attestazione 2012). Italienisch_80.indb 126 01.03.19 12: 09 127 Daniela Pietrini Sprachecke Italienisch mentazione nel lessico appare quanto mai precaria, dipendente da fattori transitori e imprevedibili quali il successo politico (pentastellato), il delicato equilibrio tra forze divergenti (legastellato), il tipo di riconoscimento attribuito a una prestazione culinaria (stellato) o a un contenuto digitale (stellinare, cuoricinare, cuorare, piacciare). Eppure il quadro che ne emerge è quello di una lingua quanto mai viva, tutt’altro che asservita alla pressione dell’angloamericano, pronta a inventarsi e reinventarsi in risposta ai rapidi mutamenti della società e delle tecnologie che condizionano ormai le dinamiche degli scambi comunicativi (si pensi alla repentina successione di invenzioni lessicali da stellinare a cuoricinare e cuorare per tener dietro - non senza una certa ironia - alle innovazioni strutturali di Twitter). In conclusione ci sembra quindi di poter condividere le osservazioni di Gheno (2017: 66): «Per quanto una reazione di perplessità di fronte a parole nuove sia naturale, si ricordi che l’invenzione linguistica è indice di una lingua sana e capace di adattarsi ai contesti: per questo, il fenomeno della neologia effimera non deve spaventare o inquietare, ma solo divertire.» Daniela Pietrini Bibliografia Adamo, Giovanni/ Della Valle, Valeria (2005): 2006 parole nuove, Milano: Sperling & Kupfer Editori. 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